La chetonuria indica la presenza di corpi chetonici nelle urine. In condizioni normali, l'acetone, l'acido acetoacetico e l'acido beta-idrossibutirrico non sono riscontrabili, se non in minime tracce. Normalmente, le urine contengono tracce irrisorie di chetoni; tuttavia, quando la loro concentrazione ematica aumenta, il corpo cerca di disfarsi dell'eccesso di chetoni eliminandoli con l'urina, dove aumentano sensibilmente di quantità.
Il riscontro di chetoni nelle urine - definito chetonuria in termini medici - è tipico delle condizioni caratterizzate da un esaltato catabolismo di acidi grassi liberi, in presenza di una ridotta disponibilità di glucosio. Simili circostanze, si riscontrano tipicamente nel digiuno prolungato e in corso di diabete mellito non adeguatamente compensato dal trattamento farmacologico. La chetonuria conferisce alle urine un caratteristico odore di cloroformio.
Chetoni: Cosa sono
Dalle tappe metaboliche specificate più in basso, originano i corpi chetonici, combustibili alternativi al glucosio ma non esattamente “ecologici”. L'accumulo di queste sostanze nel sangue (chetosi), infatti, ne diminuisce il pH fino a causare:
- Stanchezza;
- Malessere generale;
- Emissione di grandi quantità di urina;
- Sete intensa;
- Disidratazione;
- Crampi;
- Aritmie cardiache;
- Respiro corto e frequente;
- Sonnolenza;
- Perdita di peso.
Perché si Misura
I chetoni sono un prodotto intermedio del metabolismo dei grassi che origina quando:
- l'individuo non mangia abbastanza carboidrati (in caso di inappetenza o di dieta ipoglucidica ad alto contenuto proteico);
- l'organismo non è in grado di usare i carboidrati adeguatamente.
- i carboidrati non sono disponibili, l'organismo metabolizza gli acidi grassi allo scopo di ottenere l'energia utile al sostentamento.
L'analisi dei corpi chetonici è un esame estremamente importante per verificare se l'organismo sta avendo qualche problema nell'utilizzazione dell'insulina. Per questo, l'esame viene consigliato ai soggetti diabetici sotto trattamento insulinico.
Chetonuria e Diabete
La più caratteristica condizione accompagnata a un aumento di corpi chetonici nelle urine è il diabete di tipo I, dove a fronte di elevati livelli di glucosio nel sangue la disponibilità intracellulare dello zucchero è molto bassa (per assenza di insulina). Più raramente, si riscontrano corpi chetonici nelle urine dei diabetici di tipo II, ad esempio nelle fasi di scompenso metabolico, di malattie infettive acute (febbre) o per forti restrizioni alimentari intraprese allo scopo di ridurre la glicemia (ad esempio la dieta Atkins).
Tutti i diabetici dovrebbero eseguire il test per la chetonuria durante qualunque tipo di malattia intercorrente, quando sono presenti intensa glicosuria e notevole iperglicemia (>300 mg/dL), durante la gravidanza o in presenza di sintomi compatibili con la diagnosi di chetoacidosi (nausea, vomito, dolore addominale).
La determinazione dei chetoni nelle urine è ampiamente utilizzata nella diagnosi di diabete, nel monitoraggio del paziente diabetico insulinodipendente e soprattutto nella valutazione della chetoacidosi diabetica (chetosi + iperglicemia + acidosi ematica: rappresenta un'importante emergenza medica che può interessare sia il soggetto con diabete noto che il diabetico di prima diagnosi).
Come si misura
In laboratorio, il test può essere eseguito su:
- Un campione di urina raccolto in un singolo momento della giornata;
- Un singolo campione delle urine emesse durante un'intera giornata (urine delle 24 ore; chetonuria complessiva), ad esempio: dalle 8 del mattino alle 8 di quello successivo;
- 3 campioni di urina (chetonuria frazionata), dividendo la raccolta in 3 periodi di 8 ore (esempio: mattino ore 8-12, pomeriggio ore 12-20 e notte ore 20-8).
Fonte: my-personaltrainer.it