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Tampone Cervicale, perché e quando si esegue

Il tampone cervicale è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di infezioni del collo dell'utero (o cervice). In particolare, il tampone cervicale rappresenta uno strumento utile nella diagnosi di alcune infezioni specifiche che colpiscono l'apparato genitale, tra cui gonorrea, clamidia, condilomi e verruche. Quest'esame serve anche stabilire il protocollo terapeutico più idoneo a debellare il patogeno identificato.

La cervice è la porzione inferiore dell'utero, rivolta inferiormente verso la vagina, con la quale si trova in continuità. Il tampone cervicale consiste nell'analisi delle secrezioni e delle cellule della mucosa che rivestono il collo dell'utero. Questo tipo di test viene eseguito attraverso l'introduzione nel canale endocervicale di appositi bastoncini ovattati, che hanno il compito di prelevare un campione da analizzare successivamente in laboratorio.

Per l'esecuzione dell'esame, la paziente viene fatta sdraiare sul lettino ginecologico, con le gambe divaricate e leggermente alzate. Il medico che esegue il tampone cervicale inserisce delicatamente nella vagina uno speculum. Questo dispositivo dilata leggermente le pareti vaginali, in modo da favorire l'osservazione del collo dell'utero dall'esterno, con l'ausilio di una sorgente luminosa.

Perché si esegue

Il tampone cervicale è un esame eseguito dal ginecologo allo scopo di individuare eventuali infezioni che interessano la cervice uterina. Questo è indicato quando una donna lamenta disturbi a carico dell'apparato genitale, per determinarne l'esatta causa e stabilire il corretto protocollo terapeutico. La patologia infettiva che maggiormente si pone come causa dell'infiammazione della cervice (cervicite) è sostenuta da candida, gonorrea, clamidia, papilloma virus umano (HPV) e virus erpetici (come il virus dell'herpes simplex).

A cosa serve

Il tampone cervicale include la ricerca di patogeni responsabili di malattie sessualmente trasmesse, come Neisseria gonorrhoeae (gonococco), Chlamydia trachomatis (clamidia), micoplasmi genitali e papilloma virus umano (HPV). Il tampone cervicale viene eseguito soprattutto per poter intervenire tempestivamente ed evitare che l'infezione possa determinare problematiche più severe, come dolore pelvico cronico, infertilità e rischio aumentato di gravidanza ectopica.

Quando si esegue?

Il tampone cervicale viene eseguito quando il ginecologo sospetta la presenza di infezioni localizzate nella cervice o nell'utero, dopo l'osservazione nel corso della visita o sulla base dei sintomi riportati dalla paziente. Alcuni di questi includono:

  • Prurito intimo;
  • Arrossamento o dolori della zona genitale;
  • Sanguinamento in periodi diversi da quelli del ciclo mestruale o dopo i rapporti sessuali;
  • Dolore addominale;
  • Dolori durante i rapporti sessuali;
  • Pesantezza al basso ventre;
  • Minzione frequente e/o dolorosa;
  • Presenza di secrezioni vaginali insolite.

L'esame serve per identificare soprattutto le malattie a trasmissione sessuale (MTS), di natura batterica (come la clamidia, il micoplasma e la gonorrea), virale (infezioni da papilloma virus o da virus erpetici), micotica o parassitaria.

Preparazione

Per non invalidare in senso negativo il risultato del tampone cervicale, è bene:

  • Astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che precedono l'esame;
  • Sospendere ogni eventuale terapia antibiotica ed antimicotica per via orale nella settimana antecedente (questi farmaci potrebbero portare ad un esito falsato, cioè indicare l'assenza di infezione quando, in realtà, questa è presente);
  • Sospendere trattamenti ad uso topico (ovuli, candelette ecc.) almeno 48 ore prima del tampone cervicale;
  • Evitare lavande ed irrigazioni vaginali, e bagni in vasca nelle 48 ore antecedenti il prelievo;
  • Non adoperare detergenti durante l'igiene degli organi genitali la mattina dell'esame.

Inoltre, il tampone cervicale dev'essere eseguito con qualche giorno di anticipo e di ritardo rispettivamente dall'inizio e dalla fine delle mestruazioni. Per questo prelievo, poi, è necessario astenersi dall'urinare nelle 3 ore precedenti l'esame.

Controindicazioni e Rischi

Di solito, il tampone cervicale non viene eseguito durante la gravidanza. Durante questo particolare periodo, però, il medico potrebbe indicare l'esecuzione di un tampone vaginale per verificare che la donna non soffra di infezioni, dovute per esempio a lieviti (come la Candida albicans), batteri (Streptococco beta emolitico, Ureaplasma urealitycum, Stafilococco, Gardnerella vaginalis) o protozoi (Trichomonas vaginalis), pericolose per la sua salute e quella del feto.

Valori Alterati: Cause

Il tampone cervicale permette di formulare la diagnosi di malattie veneree (a trasmissione sessuale), come la gonorrea, le infezioni da micoplasma o la clamidia. In caso di positività dell'analisi, si procede alla somministrazione di farmaci o a trattamenti specifici per debellare l'infezione.
I patogeni che possono essere identificati attraverso l'analisi del materiale prelevato con il tampone cervicale, comprendono:

  • Neisseria gonorrhoeae (gonococco);
  • Chlamydia trachomatis (clamidia);
  • Micoplasmi genitali;
  • Papilloma virus umano (HPV), responsabile di condilomi e verruche genitali benigne.

 

 

 

 

 

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