L'azotemia misura la quantità di azoto totale non proteico presente nel sangue. Gran parte di questo azoto è racchiuso nelle molecole di urea, una molecola innocua per il nostro corpo, che deriva dalla trasformazione organica dell'ammoniaca. L'ammoniaca si produce in seguito alla degradazione degli aminoacidi (sostanze base delle proteine che contribuiscono alla costruzione dei tessuti organici). L'urea viene trasformata nel fegato e rilasciata nel circolo sanguigno, per poi essere eliminata con le urine, dopo essere stata filtrata dai reni. Per questo motivo, la sua valutazione nel sangue è utile a controllare la funzionalità renale.
I valori normali di azotemia sono compresi tra 15 e 50 mg/dl (milligrammi per decilitro di sangue), con una variabilità che dipende dall'età e dal sesso. Valori diversi da quelli di riferimento segnalano un'imperfetta depurazione del sangue da parte dei reni. Condizioni tipiche di iperazotemia sono riscontrabili principalmente in presenza di una diminuita funzionalità dei reni. Questa può dipendere da disidratazione o insufficienza cardiaca, nefropatie acute o croniche, dieta iperproteica e terapie con farmaci ad azione tossica sul fegato. Una diminuzione dei valori di azotemia può essere determinata da regimi alimentari troppo poveri di proteine o di carboidrati, insufficienza epatica, avvelenamenti e nefrosi.
Cos'è
Tra le varie funzioni renali, rientra anche l'escrezione di prodotti metabolici di scarto, derivanti dalla demolizione proteica. Il principale prodotto del catabolismo epatico delle proteine esogene (alimentazione) ed endogene (tessuti) è l'urea. Il dosaggio di questo metabolita viene utilizzato come indicatore della funzionalità renale dal 1903. Grazie ai reni, buona parte dell'urea viene eliminata con le urine, mentre una piccola quota viene riassorbita a livello tubulare. In presenza di ridotta funzionalità renale, l'organismo non riesce ad eliminare dal sangue le scorie azotate derivanti dal catabolismo proteico.Il conseguente accumulo nel circolo sanguigno è responsabile dell'aumentata azotemia (iperazotemia).
Perché si Misura
La misura dell'azotemia è richiesta di routine nelle analisi di controllo. Insieme al dosaggio della creatinina, i risultati di quest'esame vengono considerati un indice della funzionalità renale. L'esame è indicato in presenza di:
- malessere non specifico
- segni o sintomi che fanno sospettare qualche alterazione renale
- malattie croniche come il diabete e lo scompenso cardiaco (controlli a intervalli regolari)
Inoltre, l'azotemia può essere prescritta dal medico allo scopo di:
- valutare se i reni funzionano prima di iniziare certe terapie farmacologiche;
- monitorare l'efficacia della dialisi o di altri trattamenti in pazienti con malattie renali croniche e acute.
Azotemia Alta
Un elevato tasso ematico di azoto ureico non è necessariamente indice di ridotta funzionalità renale. Indipendentemente dall'efficienza di questi organi, molte persone che seguono una dieta iperproteica o chetogenica, avranno probabilmente scoperto di avere livelli di azotemia vicini, o addirittura superiori, al valore massimo ritenuto normale. Il fenomeno è tanto più evidente quanto più l'apporto di acqua è ridotto. Al contrario, l'elevata sintesi di metaboliti proteici può essere compensata da un'abbondante assunzione di liquidi che, determinando poliuria, da un lato aumenta l'eliminazione urinaria di urea e dall'altro abbassa la concentrazione plasmatica del metabolita.
Cause principali di iperazotemia
Valori di azotemia superiori a quelli normali possono essere causati da:
- malattie renali acute o croniche (come la glomerulonefrite cronica e le pielonefriti);
- ostruzione delle vie urinarie (es. calcoli renali);
- ridotto apporto di sangue ai reni (es. scompenso cardiaco, shock, ustioni, emorragie e traumi).
Altre condizioni che possono far aumentare l'azotemia comprendono:
- diete iperproteiche;
- Digiuno;
- attività sportiva o lavorativa che causa un notevole catabolismo muscolare (l'organismo usa le proteine come fonte energetica);
- gravidanza (per la maggiore richiesta di proteine);
- alcune malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale e pielonefrite);
- Cirrosi; Gotta;
- terapie con farmaci che aumentano il catabolismo (per esempio: i cortisonici)
- emorragie gastrointestinali;
- diabete scompensato;
- disidratazione (vomito o diarrea profusa, scarsa assunzione di liquidi, scompenso cardiaco, sudorazione, intensa attività fisica ecc.);
- ustioni estese.
Azotemia Bassa
Cause Valori di azotemia inferiori a quelli normali non sono molto comuni. Tuttavia, questi si possono riscontrare in presenza di:
- alcune malattie del fegato (es. epatiti e grave insufficienza epatica);
- Nefrosi;
- eccesso di idratazione;
- dieta povera di proteine;
- digiuno prolungato;
- gravidanza;
- malnutrizione.
Come si misura
L'esame viene effettuato mediante un semplice esame del sangue. Il campione viene prelevato dalla vena di un braccio. Per diminuire il rischio di falsi positivi e falsi negativi, i medici e i tecnici di laboratorio ricorrono ad esami ausiliari (per verificare l'effettiva presenza di un problema a livello renale).
Preparazione
Il prelievo si esegue in genere al mattino. Il medico suggerirà se è necessario essere a digiuno. Dato che anche i livelli plasmatici e urinari di creatinina aumentano in relazione all'attività fisica, all'entità delle masse muscolari e all'apporto proteico, nei giorni che precedono l'esame è buona regola sospendere l'esercizio fisico e seguire una dieta che fornisca il giusto apporto di liquidi e proteine.