Lo spermiogramma è un esame di laboratorio rivolto allo studio del liquido seminale, tutt'oggi considerato uno strumento basilare nella valutazione della fertilità maschile. Le risposte fornite dallo spermiogramma sulla capacità riproduttiva non sono comunque definitive, poiché trattasi di uno studio in vitro che può non riflettere il comportamento del liquido seminale nell'apparato riproduttivo femminile.
Inoltre, lo studio dello spermiogramma è riferito ad una sola eiaculazione e può succedere, ad esempio, che in quel determinato episodio il numero degli spermatozoi sia solo occasionalmente inferiore ai limiti considerati normali, o che la capacità fecondante sia comunque mantenuta. Nonostante questi limiti, lo spermiogramma rimane un importante test di primo livello per l'inquadramento dell'infertilità maschile.
L’analisi macroscopica comprende valutazione del volume, aspetto, pH, fluidificazione e viscosità mentre la fase microscopica intende studiare concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi al fine di un corretto inquadramento diagnostico del paziente con problemi di fertilità.
Raccolta campione
Affinché i risultati dello spermiogramma siano attendibili è fondamentale che l'esaminato rispetti alcune norme basilari. Si richiede in particolare:
- completa astinenza dall'attività sessuale non inferiore ai tre giorni e non superiore ai cinque giorni.
- Eiaculazione ottenuta esclusivamente per masturbazione (evitando, salvo diverse istruzioni, l'uso del profilattico o la tecnica del coito interrotto).
- Prima della masturbazione procedere ad un'adeguata igiene delle mani e del pene.
- Raccogliere l'intera emissione di liquido seminale nel barattolino sterile; dopo l'eiaculazione spremere il pene per far uscire tutto il liquido seminale dall'uretra.
- Utilizzare contenitori adeguati e sterili (in genere si usano raccoglitori per le urine a bocca larga, provvisti di etichetta con il nominativo dell'esaminato).
- Chiudere con premura il contenitore per evitare perdite accidentali del campione durante il trasporto e la consegna.
- Dopo l'eiaculazione far prevenire il campione al laboratorio di analisi entro 30/60 minuti, risparmiandogli shock termici (meno di 20°C e più di 40°C). Per questi motivi, quando possibile, la raccolta del campione andrebbe eseguita direttamente presso il laboratorio.
- Riferire al personale sanitario eventuali terapie e malattie (in particolare con febbre) intercorse negli ultimi tre mesi. Segnalare inoltre eventuali perdite del campione durante la raccolta o il trasporto, e qualsiasi altra violazione delle regole fin qui elencate.
La morfologia è uno dei parametri che meglio riflette l’integrità e la funzionalità degli spermatozoi. Essa è strettamente correlata al tasso di concepimento spontaneo e al tasso di fertilizzazione in vitro. Lo spermatozoo maturo è costituito da una parte anteriore, ovoidale, chiamato testa, seguita da una porzione chiamata collo, un tratto intermedio e dal tratto finale o coda. La testa contiene il nucleo a cui è appoggiato anteriormente l’acrosoma che contiene gli enzimi necessari alla penetrazione dello spermatozoo nell’ovocita.
Spermiocultura
Un’infezione del tratto genitale maschile può provocare sterilità sia per azione diretta sugli spermatozoi (riduzione della motilità per effetto dell’adesività batterica o per azione di sostanze spermiotossiche) che attraverso vari meccanismi indiretti. Le infezioni delle vie genitali costituiscono, quindi, una delle cause più frequenti di riduzione della capacità riproduttiva maschile, soprattutto in quelle forme definite “silenti”, asintomatiche, non curate per l’assenza di segni clinici soggettivi; l’intervallo tra il contagio sessuale e la comparsa di infertilità è spesso di molti anni. Il contenitore per il liquido seminale deve essere sterile, ed il tempo intercorrente tra raccolta e l’inizio dell’analisi al laboratorio di microbiologia non deve superare le tre ore.