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Venerdì, 19 Aprile 2024

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Prick Test

Prick Test

Il Prick Test è un'indagine diagnostica allergologica semplice, sicura e poco costosa; per questo motivo, in genere, rappresenta l'esame di prima scelta di fronte al sospetto di un'allergia. Il prick test viene frequentemente utilizzato per lo screening degli allergeni di origine alimentare ed inalatoria, quali ad esempio: pollini, muffe, peli di animali, acari della polvere e veleno di insetti.

Il Prick Test consiste nell’applicare delle gocce di estratto allergenico sulla cute dell’avambraccio, facendole penetrare negli strati superficiali della pelle tramite la punta di una minuscola lancetta sterile. Nei dieci giorni che precedono l’esame il Paziente deve interrompere l’eventuale assunzione di farmaci antistaminici o corticoidi, perché questi renderebbero negativi i test. Il Prick Test è affidabile, facilmente eseguibile e del tutto indolore.

Il Prick Test è un test di reazione cutanea, che si esegue cioè a contatto con la cute, impiegato per la diagnosi delle allergie, di qualunque tipo. In particolare, permette di individuare la maggior parte degli allergeni e, per questo motivo, è l'esame più utilizzato di fronte al sospetto di un'allergia: non può essere sostituito, ma solo accompagnato da altri test eseguiti in relazione al tipo di allergie.

Il Prick Test viene effettuato anche in ambito pediatrico a partire dall'anno di età, mentre nei bambini più piccoli è poco utile per la scarsa reattività cutanea. Il Prick Test si esegue sulla cute della superficie flessoria dell'avambraccio; in caso di eczema o lesioni cutanee in tale sede, e nei bambini più piccoli, l'esame può essere eseguito sulla pelle del dorso.

I punti sottoposti ad indagine vengono segnati con un pennarello. Sulla cute corrispondente viene quindi posta una goccia di estratto allergenico diluito. Tale goccia viene attraversata da una lancetta sterile (un minuscolo spillo), fatto penetrare per circa 1 mm nell'epidermide (prick in inglese significa pungere). Dopo un minuto, la goccia viene asportata con un pezzetto di carta assorbente.

Dopo 15-30 minuti, si osserva la risposta cutanea al Prick Test. L'esame è considerato positivo se compare un pomfo di diametro uguale o superiore ai 3 mm, circondato da un alone eritematoso (arrossamento), generalmente pruriginoso.

L'affidabilità del Prick Test è fortemente influenzata dall'operatore. Per questo motivo, è essenziale il rispetto dei seguenti accorgimenti:

  • Tramite il Prick Test è possibile testare un numero elevato di allergeni: in tal caso, le singole gocce vanno applicate ad una distanza non inferiore ai 3/5 centimetri.
  • Per aumentare l'affidabilità del Prick Test diventa fondamentale l'esecuzione di un paio di punturine anche su due gocce di controllo: la prima a base di soluzione salina e la seconda a base di istamina all'1%. A differenza di quest'ultima, la risposta alla soluzione salina deve sempre risultare negativa; viceversa, la risposta all'istamina deve sempre essere positiva. Se ciò non accade, ad esempio per una scarsa o eccessiva sensibilità cutanea, il Prick Test non è affidabile ed è necessario ricorrere ad altre indagini allergologiche.
  • La reattività cutanea della metà superiore del dorso è superiore di quella della metà inferiore della schiena, a sua volta superiore rispetto all'avambraccio.
  • La reattività cutanea aumenta durante la pollinazione.
  • Nelle donne la reattività cutanea è maggiore durante le mestruazioni.
  • Il Prick Test va eseguito esclusivamente su cute sana.
  • La lancetta pungidito dev'essere rinnovata ad ogni puntura per evitare contaminazioni tra i diversi allergeni. Analogo discorso per la strisciolina di garza utilizzata per asportare la goccia di allergene.

L'accuratezza diagnostica del Prick Test dipende dalla qualità degli allergeni utilizzati. L'esame può dare risultati sfalsati, se viene eseguito in presenza di affezioni cutanee o quando la persona sta seguendo una cura con antistaminici o cortisonici.

Il Prick Test è un'indagine diagnostica sicura, indolore e ben tollerata. Il prurito dato dall'eventuale reazione allergica, in genere, non dura più di un'ora. Solo in rare occasioni possono comparire reazioni avverse gravi (malessere, difficoltà respiratorie, nausea e vomito, calo pressorio fino allo shock).

Si consiglia pertanto di non eseguire il Prick Test nei pazienti con storia di anafilassi. Le persone ad alto rischio di reazioni allergiche devono eseguire il test in una struttura ospedaliera, con personale sanitario munito di farmaci di pronto soccorso, come cortisonici, antistaminici ed adrenalina.

Nel caso la persona sia allergica ad un determinato allergene, si osserva la comparsa di un caratteristico pomfo circondato da un'area di rossore. Lo specialista valuta anche l'intensità della reazione, che viene poi espressa a livello quantitativo con una serie di segni +: si va da +, per indicare una reazione blanda, a ++++, per indicare una reazione molto intensa.

Il Prick Test è un esame molto sensibile (> 90%), il cui valore diagnostico è soprattutto negativo: pertanto, di fronte ad un risultato negativo si è in grado di escludere la sensibilizzazione allergica nei confronti dell'allergene.

Per contro, il Prick Test è gravato da una scarsa specificità e potere predittivo positivo (50-85%): ciò significa che un test positivo non è in grado di assicurare l'effettiva presenza di un'ipersensibilità del paziente, per cui la diagnosi finale di allergia dovrà sempre poggiare su altri test.

Il Prick Test non è in grado di evidenziare la presenza di eventuali intolleranze alimentari, ma solamente di reazioni dipendenti dalle IgE.

 

 

 

 

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