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Sabato, 27 Aprile 2024

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Allergia alle muffe

Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, che possono proliferare in diversi luoghi e superfici. Le spore, con le quali esse solitamente si riproducono, possono scatenare una reazione allergica con sintomi respiratori persistenti o limitati alla stagione estiva - autunnale. Queste particelle allergizzanti hanno dimensioni inferiori rispetto a quelle dei pollini e, come questi, possono essere facilmente trasportate dal vento.

Le muffe proliferano soprattutto durante l'estate e l'autunno, quando il clima è più caldo ed umido. Tuttavia, le spore vengono aerodisperse durante tutto l'anno e, per questa ragione, possono causare allergie in qualunque momento.

Le muffe più allergizzanti in Italia sono: Alternaria (cresce su ortaggi e frutta in decomposizione e in ambienti particolarmente umidi); Cladosporium, Aspergillus (su vegetali, fiori, fieno e terreno) e Penicillium. Aspergilli e Penicilli sono le muffe più diffuse negli ambienti interni e possono crescere in condizioni di umidità superiore al 50-60%, su tappeti, muri, moquette, carta da parati, terriccio, polvere e alimenti avariati.

Quando i soggetti suscettibili agli allergeni delle muffe inalano le spore disperse in aria, può manifestarsi una sensibilizzazione allergica: il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo innescando una cascata di eventi, che porta alla comparsa di una risposta infiammatoria locale o sistemica.

Alcune spore hanno una forma tale da riuscire facilmente a penetrare in profondità nelle vie respiratorie, fino a raggiungere i bronchi e gli alveoli polmonari. L'inalazione delle spore di Alternaria, ad esempio, rappresenta una causa dell'asma bronchiale, proprio in virtù delle sue ridottissime dimensioni.

La concentrazione di spore fungine disperse in aria è, in genere, più elevata nelle ore notturne. La rilevazione di tale parametro viene effettuata con la stessa metodologia impiegata per i pollini. La dispersione delle spore dipende dalla loro dimensione e dalle condizioni ambientali (temperatura, umidità e ventilazione).

La miglior difesa per il soggetto allergico consiste nel minimizzare l'esposizione alle spore che possono causare la reazione del sistema immunitario. Le muffe si ritrovano comunemente nell'ambiente domestico, specialmente se umido: crescono sui muri, ma anche su tappeti, moquette, tappezzerie, tessuti, carta da parati, filtri di condizionatori e deumidificatori d'aria.

Inoltre, possono crescere su tronchi marcescenti e foglie cadute, cumuli di compost, erbe e cereali, terriccio, foglie delle piante d'appartamento, frutta e alimenti (anche all'interno del frigorifero). Anche se non è sempre possibile evitare che le spore inneschino una reazione allergica, la terapia farmacologica può aiutare a gestire i sintomi.

Cause e Sintomi

Le spore delle muffe, dopo essere state inalate, vengono a contatto con le strutture del sistema immunitario e attivano una risposta di ipersensibilità, mediata da una particolare classe di anticorpi: le Immunoglobuline di classe E. In fase diagnostica, le IgE possono essere ricercate e dosate nel siero del paziente per confermare la sensibilizzazione allergica.

L'allergia alle muffe si manifesta con gli stessi segni e sintomi che si verificano in altri tipi di allergie respiratorie:

  • starnuti
  • naso chiuso o che cola
  • prurito a naso, gola e palato
  • congiuntivite (lacrimazione, arrossamento e prurito agli occhi).

In alcune persone, l'esposizione ad alcune muffe può innescare i sintomi tipici dell'asma:

  • mancanza di respiro
  • oppressione toracica
  • sibili durante la respirazione
  • tosse secca, stizzosa e persistente.

I sintomi dell'allergia alle muffe variano da persona a persona e possono presentarsi in forma lieve o grave. Si possono avere manifestazioni durante tutto l'anno o solo in determinati periodi, quando il tempo è umido o in particolari ambienti in cui sono presenti alte concentrazioni di allergeni. Le muffe sono molto comuni sia in ambienti interni, che esterni, ma solo alcune sono in grado di provocare una reazione allergica. Essere allergici a un tipo di muffa non significa necessariamente essere sensibili ad un altro tipo di allergene.

Complicazioni

In casi fortunatamente non frequenti, l'esposizione alle spore può anche causare infezioni (cutanee, mucose o di organi interni, come nel caso della polmonite), irritazioni o reazioni tossiche. In generale, tuttavia, la muffa non causa infezioni sistemiche: le persone più suscettibili a tale complicanza hanno un sistema immunitario compromesso (pazienti con HIV/AIDS, neoplasie o in terapia con farmaci immunosoppressori).

La sinusite fungina allergica deriva da una reazione infiammatoria dei seni paranasali, spesso dovuta all'insediamento ed alla proliferazione dell'Aspergillus. L'aspergillosi broncopolmonare allergica si manifesta in seguito ad una reazione immunitaria nel lume bronchiale contro l'Aspergillus fumigatus, soprattutto in soggetti con asma o fibrosi cistica.

Infine, le spore fungine possono essere causa di una rara condizione che si verifica dopo aver inalato le particelle responsabili della malattia: la polmonite da ipersensibilità, anche conosciuta come alveolite allergica. La polmonite da ipersensibilità è considerata una malattia professionale e può occorrere in coloro che, per motivi professionali, sono esposti a spore fungine o ad altri antigeni di origine vegetale o animale, oppure a particolari sostanze chimiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

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