Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST), conosciute anche come malattie veneree, sono patologie causate da batteri e virus che si possono trasmettere attraverso l’attività sessuale o anche attraverso altre vie. La trasmissione avviene attraverso il contatto diretto di sperma, secrezioni vaginali, rapporti orali oppure lesioni che favoriscono il contagio, in altri casi si trasmettono con lo scambio di oggetti infetti e non sterilizzati.
Quali sono i sintomi principali?
Le MST possono essere contratte sia dall’uomo che dalla donna e, se non diagnosticate e curate in tempi adeguati, possono compromettere il corretto funzionamento di organi e apparati causando patologie più o meno gravi come infiammazioni, infertilità e cancro.
Come si curano?
Una volta individuato il patogeno responsabile della malattia, il medico sarà in grado di impostare la terapia più opportuna. È importante sottolineare che le MST riguardano entrambi i partner ed è quindi necessario confermare o escludere un sospetto diagnostico in entrambi sottoponendosi ad esami destinati alla ricerca di microorganismi specifici responsabili delle infezioni sessualmente trasmissibili.
Come diagnosticare le MST?
Il Laboratorio Perugini, grazie alle moderne tecniche di biologia molecolare, mette a disposizione test per la ricerca della Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoeae, Papilloma virus (HPV) che permettono di valutare la presenza del genoma dei microrganismi con una sensibilità ed affidabilità molto superiore rispetto alle metodiche di microbiologia classica.
I test offerti dal Laboratorio di Analisi Perugini assicurano:
- Elevata affidabilità
- Sensibilità
- Specificità di reazione
Quali patogeni è possibile individuare?
Il Laboratorio di Analisi Perugini propone pacchetti personalizzati in base alle specifiche esigenze del paziente per ricercare la presenza dei seguenti patogeni:
Chlamydia trachomatis
Chlamydia trachomatis è il batterio responsabile di una delle più comuni infezioni sessualmente trasmissibili. Nella maggior parte dei casi l’infezione interessa le donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Dal 10 al 40% delle donne con infezione non trattata, sviluppa la malattia infiammatoria pelvica che può condurre alla sterilità. Nel sesso maschile, l’infezione può interessare l’epididimo, causando dolore e febbre. Una donna gravida infetta invece può, durante il parto, passare al neonato l’infezione, che si manifesta come un’infiammazione agli occhi e all’apparato respiratorio. La clamidia è, infatti, una delle prime cause di congiuntivite e di polmonite nei neonati. L’esecuzione del test di screening e la diagnosi dell’infezione da Clamidia è molto importante per la prevenzione della comparsa delle complicanze a lungo termine e della diffusione dell’infezione. La diagnosi convenzionale di laboratorio si basa su metodiche di microbiologia classica, tuttavia sono attualmente disponibili test molecolari per la determinazione diretta del DNA del batterio che permettono una diagnosi precisa anche in quei campioni in cui la carica microbica è molto bassa.
Neisseria gonorrhoeae
Neisseria gonorrhoeae è il batterio responsabile della gonorrea, una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse al mondo. Neisseria gonorrhoeae infetta le vie uretrali nell'uomo e le vie uro-genitali nella donna ma può anche essere trasmessa da madre a figlio durante il parto. L’infezione è asintomatica nel 50% dei casi e i sintomi, se presenti, sono difficilmente distinguibili da quelli di altre infezioni genitali. Se non trattata, la gonorrea può avere conseguenze gravi e permanenti. Nelle donne può causare la malattia infiammatoria causando, in casi estremi, infertilità. Nell’uomo può causare l’epididimite, che può essere dolorosa e, se non trattata, può portare alla sterilità. Nei neonati la gonorrea può causare cecità, infiammazioni articolari o gravi infezioni sanguigne anche letali. La diagnosi di gonorrea si basa sull’identificazione del batterio nelle secrezioni genitali, rettali, faringee od oculari. I test molecolari mirati all’identificazione del DNA di Neisseria gonorrhoeae sono generalmente più sensibili (≥90%) rispetto all’esame microbiologico.
Papilloma virus (HPV - Human Papilloma virus)
Il Papilloma virus (HPV - Human Papilloma virus) è responsabile di una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse. Secondo i Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, almeno l'80% delle donne contrae una forma di HPV genitale nel corso della propria vita. Si conoscono circa 120 tipi di Papilloma virus, divisi in 16 gruppi designati progressivamente con le lettere da A a P. La stragrande maggioranza dei virus di questa famiglia causa infezioni transitorie, asintomatiche o non gravi; tuttavia, se l’infezione persiste, può manifestarsi con una varietà di lesioni della pelle e delle mucose e alcuni possono causare tumori benigni come il condiloma genitale e maligni come il cancro al collo dell'utero, al cavo orale, all'ano, all'esofago e alla laringe.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi di Hpv (si stima che Hpv 16 e Hpv 18 siano responsabili di oltre il 70% dei casi di cervicocarcinoma, includendo anche i tipi di Hpv 45, 31, 33, 52, 58 e 35 sono coperti quasi il 90% dei tumori della cervice). Fino a poco tempo fa era disponibile solo il pap-test, uno screening citologico cervicale per identificare le lesioni precancerose ed intervenire prima della loro evoluzione in carcinoma. Oggi esiste un test molecolare, l’HPV test, per la ricerca del Dna di Hpv ad alto rischio oncogeno.