In ambito ostetrico ginecologico, numerose sono le indagini di laboratorio che possono essere prescritte sia come controllo di routine sia come mezzo di diagnosi per eventuali condizioni patologiche. In questo breve articolo suddivideremo gli esami di laboratorio relativamente a due principali capitoli, l’ostetricia e la ginecologia, dove la parte predominante sarà dedicata al controllo della gravidanza.
Il controllo della gravidanza dovrebbe teoricamente partire prima che la donna rimanga in stato interessante; vi sono infatti alcune analisi, completamente gratuite, da eseguire a tutela della maternità responsabile in epoca preconcezionale.
Prestazioni specialistiche per la donna
1.Test di Coombs indiretto
2.Rubeotest IgG, IgM
3.Toxotest IgG, IgM
4.emocromo
5.Test per le emoglobine patologiche
Prestazioni specialistiche per l’uomo
1.emocromo
2.test per le emoglobine patologiche
Prestazioni specialistiche per la coppia
1.HIV
2.gruppo sanguigno e fattore Rh
3.VDRL
4.TPHA
Il risultato del Rubeotest indica se la donna ha contratto o è stata vaccinata per il virus della rosolia (IgG positive); nel caso in cui le IgG risultassero negative la donna dovrebbe procedere alla vaccinazione per la rosolia, protetta per almeno 3 mesi da contraccezione ormonale. Si ricorda infatti che il contrarre la rosolia durante il primo trimestre di gravidanza espone l’embrione ad un maggior rischio abortivo e di malformazioni.
Analogo discorso si può fare con il Toxotest. La positività delle IgG indica che la donna ha contratto precedentemente la Toxoplasmosi, malattia trasmessa da feci infette di animali domestici. Per la toxoplasmosi non esiste vaccinazione, ma è importante conoscere lo stato di immunizzazione in epoca preconcezionale in quanto anch’essa espone il feto a rischio abortivo e malformativo. Qualora la donna risultasse non protetta (IgG negative) dovrebbe osservare alcuni accorgimenti alimentari (carne ben cotta, ortaggi e frutta ben lavata o disinfettata ecc) già dalle prime fasi della gravidanza.
Particolarmente importante risulta essere la compatibilità del gruppo sanguigno nell’ambito della coppia. Qualora la donna risultasse Rh Negativa e l’uomo Rh positivo, vi sarebbe un rischio di incompatibilità Rh materno-fetale a partire dalla seconda gravidanza, inclusi eventuali aborti, valutabile attraverso il Test di Coombs indiretto.
L'esame dell’emocromo è importante per valutare stati anemici o di riduzione del volume dei globuli rossi, indicativo talora di condizione di portatore sano di anemia mediterranea o di emoglobine patologiche (da confermare mediante apposito test). Ugualmente importante risulta conoscere se la coppia è venuta in contatto con il virus dell’AIDS (HIV) o con la sifilide (VDRL- TPHA).
Per accertare l’effettivo stato di gravidanza, l’esame piu’ importante ed attendibile è la beta HCG plasmatica che risulta essere positiva già dai primissimi giorni di amenorrea. La ripetizione pressocché settimanale di questo esame può essere utile per monitorare lo stato di gravidanza in caso di minaccia d’aborto; infatti le beta HCG aumentano progressivamente fino alla 10 settimana circa per poi iniziare a diminuire, in quanto la funzione ormonale di mantenimento della gravidanza viene assicurata dagli ormoni placentari. E’ opportuno quindi non eseguire le beta HCG dopo tale termine poiché potrebbe generare un inutile stato di apprensione nella gestante.
Anche in gravidanza vi sono alcuni esami di laboratorio a seconda del periodo di gestazione in cui vengono eseguiti.
All’inizio della gravidanza entro la 13^ settimana
1.Emocromo
2.gruppo sanguigno fattore Rh
3.sgot,sgpt
4.rubeotest IgG, IgM
5.Toxotest IgG,IgM
6.VDRL, TPHA
7.HIV, Glicemia
8.Esame urine
9.test di Coombs indiretto
Tra la 14^ e la 18^ settimana
1.Esame urine
Tra la 19^ e 23^ settimana
2.Esame urine
Tra la 24^ e la 27^ settimana
3.Glicemia, esame urine
Tra la 28^ e la 32^ settimana
4.emocromo, ferritina
5.esame urine
Tra la 33^ e la 37^ settimana
1.HbsAg, HCV,HIV
2.emocromo, esame urine
Tra la 38^ e la 40^ settimana
1.esame urine
Ogni fase della gravidanza ha delle analisi che servono a monitorarne l’andamento. L’esame delle urine che deve essere ripetuto almeno una volta al mese, in quanto le infezioni delle vie urinarie sono frequenti ed a rischio di complicazione durante la gravidanza. L’emocromo va ripetuto periodicamente e può dare informazioni su un eventuale stato anemico (riduzione dell’emoglobina), che può accentuarsi con l’evolvere della gravidanza.
In una donna non diabetica è opportuno eseguire periodicamente l’esame della glicemiacome. Qualora vi sia una familiarità o un sospetto di patologia diabetica, bisogna eseguire la glicemia più frequentemente associandola ad una curva da carico di glucosio ovvero a minitest con glucosio, se non anche al controllo ogni 2 mesi dell’emoglobina glicosilata.
Analogamente, qualora vi sia un sospetto ovvero un’accertata patologia tiroidea è opportuno richiede il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT3,FT4,TSH).
Riguardo al rischio di patologie infettive che possono essere contratte in gravidanza rimangono da escludere o monitorare le infezioni da Citomegalovirus e l’herpes simplex tipo 2 (complesso TORCH). Entrambe vengono valutate con il dosaggio delle immunoglobuline IgG e IgM, dove la positività delle IgG indica un’infezione pregressa, mentre una positività delle IgM indica un’infezione in atto.
Alcuni esami di laboratorio in ginecologia
Il dosaggio degli ormoni femminili (FSH.LH,17beta estradiolo, Progesterone) può essere utile per valutare l’assetto ormonale della donna, qualora presenti delle irregolarità mestruali. Nell’età giovanile il dosaggio di questo ormoni, associato a quello degli ormoni maschili (testosterone, delta4 androstenedione, DHEA,DHEA-S) può svelare condizioni di iperandrogenismo relativo, caratterizzato da irregolarità del ciclo, acne, ipertricosi, tipico della sindrome dell’ovaio policistico o piu’ frequentemente di un ovaio microfollicolare.
La prolattina può aumentare sia in condizioni di stress che di irregolarità mestruale, ma può svelare condizioni patologiche della ghiandola ipofisaria (adenoma ipofisario) o della ghiandola mammaria.
Markers tumorali
I markers tumorali che interessano le patologie di tipo ginecologico sono essenzialmente rappresentati da: Ca 125 per quanto riguarda l’ovaio e Ca 15.3 per quanto riguarda la mammella. Nel caso in cui vi sia una positività dei suddetti markers vi è un forte sospetto neoplastico per gli organi di riferimento, anche se la diagnosi di carcinoma mammario si avvale di strumenti diagnostici quali l’ecografia e la mammografia e la diagnosi di carcinoma ovario si avvale dell’ecografia pelvica transvaginale ovvero della TC e/o RMN pelvica.
Il pap-test
Possiamo considerare il pap-test un esame di laboratorio. La lettura del pap-test richiede l’ausilio di un laboratorio analisi e di un citologo. Ancora oggi questo esame rappresenta il miglior mezzo di prevenzione del carcinoma del collo dell’utero e consente di diagnosticare patologie virali (HPV) che rappresentano sicuri fattori di rischio per lo sviluppo del cancro del collo dell’utero.
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