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Raccolta dei campioni

Prelievo del sangue

Occorre presentarsi in laboratorio a digiuno​ ​da almeno 10-14 ore, ma non più di 16. E’ permessa la sola assunzione di acqua. Non fumare e non assumere superalcolici​ ​nelle 18 ore precedenti il prelievo. Non è necessario appuntamento, fatta eccezione l’esecuzione di alcuni esami particolari. Viene seguito l’ordine d’ingresso del cliente nella struttura con apposito biglietto numerato da un elimina code. Se è richiesta la determinazione del CORTISOLO ACTH, occorre sospendere 24 ore prima l'attività fisica. È assolutamente sconsigliata la determinazione del P.S.A. (antigene prostatico specifico) se nei 4 giorni precedenti il prelievo è stato effettuato un massaggio​ ​prostatico​ o una procedura endoscopica. Dopo un esercizio fisico mediamente impegnativo è fisiologico un aumento​ ​dell'azotemia​, LDH, CPK.

Dosaggi ormonali

Parecchi ormoni sono sensibili agli stress emozionali e all'assunzione di farmaci. Per questi ultimi, attenersi alle disposizioni del medico curante. Inoltre, poiché gli ormoni risentono dei ritmi circadiani, è importante nella giornata rispettare gli orari​ ​previsti​ per i prelievi. Le persone in terapia​ ​anticoagulante​, se non diversamente consigliato dal medico, devono lasciare invariati tempi e dosaggi del farmaco.

 

 

 

Raccolta delle urine

L'esame delle urine, o analisi delle urine, è un test diagnostico che permette di valutare le caratteristiche chimiche, fisiche e microscopiche dell'urina. I medici ricorrono all'analisi delle urine dei pazienti in diverse situazioni: per esempio, quando sospettano un'infezione o una malattia dell'apparato urinario; quando vogliono analizzare l'efficacia di un trattamento per il diabete, i calcoli renali ecc; quando vogliono capire l'origine di sintomi apparentemente inspiegabili; durante un esame medico di routine; ecc. Tra le caratteristiche analizzate durante un esame delle urine, rientrano: il colore, l'odore, il peso specifico, il pH, le proteine, il glucosio, i chetoni ecc. L'esame delle urine è un test indolore e privo di rischi. Per l’esame delle urine completo, è consigliabile raccogliere le prime urine emesse il mattino al risveglio o, in alternativa, quelle emesse 3÷6 ore dopo l'ultima minzione in un contenitore e consegnarlo al più presto in laboratorio. Il recipiente da utilizzare deve essere sterile e può essere acquistato in farmacia. Un campione di circa 20 c.c. (ml) è sufficiente per l'esame delle urine. 

Raccolta delle urine per Urinocoltura

Il recipiente da usare per la raccolta del campione di urine deve essere sterile e può essere acquistato in farmacia. Procedere come segue:

  • Eseguire un’accurata pulizia locale;
  • Scartare li primo getto di urina che serve a pulire l’ultimo tratto delle vie urinarie;
  • Raccogliere l’urina successiva al primo getto direttamente nel contenitore avendo cura di non toccarne le pareti interne;
  • Richiudere il contenitore e consegnarlo al più presto in laboratorio.

Terapie antibiotiche, in corso o recenti, possono interferire sull’esito dell’esame e vanno segnalate al laboratorio. In caso di consegna tardiva, il campione può essere conservato in frigorifero a 2-8°C. L’esame colturale prevede la ricerca di germi aerobi e lieviti.

Raccolta urine delle 24 ore

Occorre munirsi di un contenitore sterile, graduato e specifico per la raccolta delle 24 ore e può essere acquistato in farmacia. Per eseguire correttamente la raccolta, raccogliere tutte le urine della giornata e della notte nel seguente modo:

  • al mattino, al risveglio, svuotare la vescica senza raccogliere le urine;
  • prendere nota dell’ora (es. ore 7);
  • aggiungere tutte le urine emesse nella giornata e nella notte;
  • il mattino successivo terminare la raccolta con le urine emesse alla stessa ora del giorno precedente (es. ore 7) nello stesso contenitore;
  • durante la raccolta il contenitore va mantenuto in luogo fresco o in frigorifero a 2-8°C..

Raccolta Feci: esame per la ricerca dei parassiti

Munirsi di un recipiente sterile per la raccolta delle feci con tappo munito di spatola (acquistabile in farmacia). Raccogliere le feci in un recipiente (padella da letto, un sacchetto di plastica). Raccogliere con la spatola una piccola quantità di feci (una nocciola) e porla in un contenitore sterile. Il campione non deve essere contaminato da urina. Per la ricerca degli Ossiuri (Enterobius vermicularis) oltre ad un campione di feci è necessario eseguire uno “Scotch Test”. Procedere come segue: applicare alla sera sull’orifizio anale un nastro adesivo trasparente (largo non più di 1-2 centimetri e lungo non più di 5-7 centimetri) e mantenerlo così fino al mattino successivo evitando qualsiasi operazione di igiene personale locale. Al risveglio, prima di defecare e di lavarsi staccare il nastro adesivo dall'orifizio anale e applicarlo sul vetrino microscopico fornito dal Laboratorio. Il materiale biologico può essere conservato a 2-8°C per 24 ore.

Modalità di raccolta:

  • effettuare l’applicazione dello scotch alla sera;
  • utilizzare solamente scotch di tipo trasparente;
  • applicare lo scotch alla regione delle pliche perianali (orifizio anale) facendo attenzione che la superficie adesiva sia quella messa in contatto con la cute;
  • al mattino,  prima di defecare, staccare il nastro adesivo evitando qualsiasi operazione di igiene personale locale;
  • distendere lo scotch sul vetrino portaoggetti facendolo aderire uniformemente, onde evitare la formazione di pieghe e/o bolle d’aria;
  • fare pervenire il vetrino al Laboratorio entro due-tre ore dalla raccolta. In alternativa conservare Il materiale biologico a 2-8°C per 24 ore.

Raccolta Feci: ricerca del sangue occulto

Munirsi di un recipiente sterile per la raccolta delle feci con tappo munito di spatola (acquistabile in farmacia). Raccogliere le feci in un recipiente (padella da letto, un sacchetto di plastica) e prelevare con la spatola più campioni, in punti diversi (3 o 4). Basta prelevare una piccola quantità di feci, è sufficiente una quantità delle dimensioni di una nocciola, non è necessario riempire i vari contenitori. Chiudere accuratamente ogni contenitore. Il paziente deve numerare i contenitori in ordine cronologico di raccolta. L’operazione​ ​va​ ​fatta​ ​in​ ​48​ ​ore​ ​al​ ​massimo. Consegnare in Laboratorio entro alcune ore o, se ciò non fosse possibile, conservare i campioni in frigo a 2°-8° C. Non è necessario eseguire alcuna dieta prima della raccolta del campione di feci.

Criteri generali cui attenersi per effettuare la ricerca del sangue occulto nelle feci:

  • NON è necessario seguire una dieta priva di carni;
  • evitare l’uso dello spazzolino da denti la sera precedente la raccolta;
  • NON raccogliere le feci mentre è in corso il flusso mestruale;
  • NON raccogliere le feci in presenza di emorroidi sanguinanti.

Modalità di raccolta delle feci:

  • raccogliere le feci su una superficie asciutta come una padella da letto, un sacchetto di plastica posto in un cestino o un foglio di carta posto sul pavimento;
  • NON urinare sul campione di feci durante la raccolta;
  • NON emettere le feci nel vaso della toilette;
  • NON raccogliere le feci direttamente nel contenitore;
  • NON urinare nel contenitore.

Raccolta feci per Coprocoltura

Munirsi di un recipiente sterile per la raccolta delle feci con tappo munito di spatola, (acquistabile in farmacia). Raccogliere una piccola quantità di feci, possibilmente, all’esordio dell’enteropatia, quando sono diarroiche e prima dell’inizio della terapia antibiotica e porla in un contenitore sterile. Il campione non deve essere contaminato da urina e va consegnato al più presto in Laboratorio. È sconsigliato l’uso dei tamponi rettali se non nel caso di neonati, è comunque considerato materiale non idoneo per la ricerca di Campylobacter spp. In caso di consegna tardiva, il campione può essere conservato in frigorifero a 2°-8°C. L’esame colturale prevede di prassi la ricerca di Salmonella spp. e Shigella spp. Campylobacter spp. Altri germi possono essere correlati a patologie enteriche e la loro ricerca deve essere esplicitamente richiesta dal medico.

La raccolta deve essere effettuata con le seguenti modalità:

  • raccogliere le feci in una padella da letto asciutta;
  • NON urinare sul campione di feci durante la raccolta;
  • NON emettere le feci nel vaso della toilette;
  • NON raccogliere le feci direttamente nel contenitore;
  • NON urinare nel contenitore;
  • aprire il contenitore, raccogliere con la spatola una quantità di feci delle dimensioni di una noce (o l’equivalente se le feci sono poltacee o liquide);
  • chiudere il contenitore e lavarsi accuratamente la mani;
  • fare pervenire il contenitore al Laboratorio entro due-tre ore dalla raccolta. In alternativa conservarlo in frigorifero (a +2÷8 °C): in questo modo il materiale può essere conservato fino a 24 ore.

Preparazione al Tampone uretrale

Il tampone uretrale è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca dei microrganismi responsabili di infezioni alle basse vie urinarie. Il test si avvale di un semplice e sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc, da inserire attraverso il meato uretrale (orifizio esterno) per circa 1 cm nella donna ed 1-2 cm nell'uomo. Il tampone viene poi rigirato delicatamente per qualche secondo, al fine di raccogliere un certo quantitativo di cellule ed essudato. Il materiale rimasto intriso nel tampone uretrale viene successivamente analizzato in laboratorio, allo scopo di identificare l'agente eziologico e testarne la suscettibilità a determinati farmaci. Con l'antibiogramma, ad esempio, viene valutato l'effetto di vari antibiotici sulle specie batteriche isolate. La scelta dell'antibiotico più adatto permette quindi l'eradicazione completa del microorganismo, evitando la comparsa della pericolosa resistenza agli antibiotici. L'uretra è un piccolo condotto che collega la vescica urinaria all'esterno, permettendo l'eliminazione dell'urina. Dal momento che negli uomini questo condotto veicola anche lo sperma durante l'eiaculazione, il tampone uretrale maschile rappresenta uno strumento diagnostico anche per varie malattie a trasmissione sessuale, come Clamidia e Mycoplasma/ureaplasma. Dall'altra parte nella donna, considerata la vicinanza anatomica di uretra e vagina, le infezioni urinarie sono talvolta associate a vaginiti e cerviciti. Il più comune agente eziologico delle infezioni alle basse vie urinarie è il batterio Neisseria gonorrhoeae (si parla in questi casi di uretrite gonococcica o gonorroica). Nella donna, per via della minor lunghezza anatomica dell'uretra, sono più frequenti infezioni della vescica (cistiti), mentre nell'uomo si registrano più spesso uretriti. Nel maschio la spremitura del pene migliora la sensibilità del test, in quanto favorisce la risalita di eventuale essudato lungo l'uretra; a volte può essere necessaria anche la stimolazione prostatica per via rettale. Nella donna l'esame è generalmente indolore, anche in virtù della scarsa penetrazione del tampone, mentre nell'uomo può provocare parecchi fastidi.

Modalità di prelievo:

  • il paziente deve astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame;
  • è necessario evitare di urinare nelle tre ore precedenti (il tampone uretrale viene eseguito al mattino, prima della minzione, in modo da evitare l'azione lavante delle urine sulle pareti dell'uretra) l’esame;
  • sospendere ogni terapia antibiotica e antimicotica nella settimana antecedente l'esame;
  • per le donne, non essere in periodo mestruale.

Il mancato rispetto di queste indicazioni può produrre falsi negativi, cioè soggetti che secondo i risultati del tampone risultano sani quando in realtà sono ammalati. Il prelievo viene effettuato con tamponi di piccolo calibro in Dacron. Si introduce il tampone per almeno 2 cm. all’interno del canale uretrale, ruotandolo per almeno 10 secondi. L’esame colturale generico prevede la ricerca di microrganismi aerobi e miceti. È possibile la ricerca, su specifica richiesta, di Neissera gonorrhoeae, Gardnerella vaginalis, Chlamydia.trachomatis, Ureaplasma.urealyticum/Micoplas ma hominis. Vengono usati tamponi diversi per ciascun tipo di esame.

Preparazione al Tampone vaginale

Il tampone vaginale è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di infezioni della vagina o della cervice uterina. In età pediatrica può essere eseguito su secrezioni vaginali. L'esame si avvale di un semplice e sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc, da inserire in vagina allo scopo di prelevare cellule in sfaldamento e secrezioni. Con la donna sdraiata sull'apposito lettino a gambe divaricate, e con l'ausilio di una sorgete luminosa, il tampone viene delicatamente inserito ad una profondità di circa cinque centimetri; viene quindi girato delicatamente per qualche secondo, in modo da entrare a contatto con le pareti della vagina ed assorbirne le "secrezioni". Le successive analisi di laboratorio permettono di identificare l'eventuale presenza del patogeno ricercato. Il tampone vaginale rappresenta quindi uno strumento molto utilizzato nella diagnosi di malattie veneree (a trasmissione sessuale), utilissimo anche per valutare il trattamento più idoneo a debellare il patogeno identificato. L’esame generico è finalizzato alla ricerca di Candida spp, Enterobatteriacee, cocchi Gram+. Nel caso si richieda un tampone cervicale (ad esempio per la diagnosi di Micoplasma e Clamidia) è necessario l'ausilio dello speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l'apertura vaginale in modo da favorire il prelievo del secreto dal canale cervicale.

Preparazione al tampone vaginale

Per non inficiare l'esito dell'esame, è bene:

  • astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore che lo precedono;
  • sospendere ogni terapia antibiotica e antimicotica nella settimana antecedente salvo diversa indicazione medica;
  • evitare irrigazioni vaginali, terapie locali in vagina (ovuli, candelette, ecc.) e bagni in vasca nelle 24 ore precedenti l'esame;
  • è necessario evitare di urinare alcune ore prima di effettuare l’esame;
  • astenersi dall'igiene intima la mattina dell'esame;
  • il prelievo dev'essere eseguito con qualche giorno di anticipo e di ritardo rispettivamente dall'inizio e dalla fine delle mestruazioni.

Tampone vaginale in gravidanza

Nel caso si stia programmando una gravidanza, o questa sia sopraggiunta da poco, il ginecologo può eseguire un tampone vaginale per verificare che la donna non soffra di infezioni, dovute per esempio a funghi (come la Candida) o protozoi (Trichomonas), pericolose per la sua salute e quella del feto. Successivamente, verso la trentaseiesima settimana, si esegue un nuovo tampone vaginale per ricercare altri microorganismi, ed in particolare lo Streptococco beta - emolitico, che potrebbe causare infezioni neonatali. In questo caso il tampone viene eseguito anche a livello rettale e si accompagna ad urinocoltura per ricercare un'eventuale infezione urinaria.

Tampone faringeo

Il tampone faringeo è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di microrganismi responsabili di faringite, una malattia infiammatoria comunemente chiamata "mal di gola". Il principio è piuttosto semplice: un sottile bastoncino cotonato, simile ad un cotton-fioc, viene inserito nella gola del paziente e strofinato delicatamente - con movimenti orizzontali, verticali e circolari - prima sulle tonsille e successivamente sulla mucosa della faringe posteriore (zone in cui si annidano generalmente i microrganismi responsabili della faringite), avendo cura di evitare il contatto con le altre mucose del cavo orale.In questo modo il tampone faringeo rimane impregnato di cellule ed essudato, successivamente analizzati in laboratorio o messi a contatto con appositi reagenti anticorpali per una diagnosi semi-istantanea. Il tampone faringeo non è assolutamente doloroso o fastidioso, anche se durante l'esecuzione può dar luogo a conati (sforzi) di vomito. Durante l'esame il paziente dovrà comunque sforzarsi di tenere la bocca ben aperta e la lingua abbassata; a tale scopo viene generalmente chiesto di pronunciare il classico "aaaa" per far risalire l'ugola e limitare il riflesso del vomito, mentre la lingua viene tenuta il posizione con l'ausilio di un abbassalingua sterile. Nei giorni che precedono il tampone faringeo, il paziente se è sotto terapia antibiotica, deve aver sospeso la terapia da almeno cinque giorni prima di sottoporsi all'esame.

Raccolta del liquido seminale

Munirsi di un contenitore sterile, acquistabile in farmacia. L’esame va effettuato dopo 3-5 giorni di astinenza da rapporti sessuali. Per avere risultati affidabili è necessario raccogliere almeno 5​ ​ml​ ​di​ ​sperma​. Il paziente raccoglie il campione a casa e lo consegnar in Laboratorioin entro mezz’ora circa dalla raccolta. Se contestualmente è richiesta l’urinocoltura, effettuare prima la raccolta delle urine e successivamente quella per la spermiocoltura

Modalità di raccolta:

  • Dopo aver urinato lavare accuratamente le mani ed i genitali esterni con acqua e sapone retraendo la cute del glande
  • Risciacquare abbondantemente
  • Non aprire il contenitore prima dell’uso per evitare contaminazioni
  • Raccogliere il campione direttamente nel contenitore sterile avendo cura di non toccare con le mani o i genitali, i bordi e l’interno dello stesso
  • Richiudere accuratamente il barattolo
  • Consegnare il campione in Laboratorio nel minor tempo possibile (eventualmente conservare in frigorifero a 2÷8 °C)

Raccolta dell'escreato (o catarro)

Il campione dei campioni per l'esame citologico dell'escreato o catarro Esame citologico dell'escreato (o catarro) va raccolto in apposito contenitore sterile acquistabile in farmacia. Il paziente, al mattino appena alzato, deve raccogliere il materiale tracheo-bronchiale dopo appropriati colpi di tosse. In caso di difficoltà, è utile far precedere la raccolta da un gargarismo con acqua e sale (10 g. per litro).

Raccogliere la prima espettorazione del mattino con le seguenti modalità:

  • non lavare i denti con il dentifricio, non sciacquare la bocca con colluttori;
  • non assumere cibi né bevande;
  • detergere il cavo orale con acqua allontanando il più possibile la saliva e preferibilmente gargarizzando;
  • coricarsi per almeno mezz’ora sul lato opposto a quello del polmone del quale si vuole raccogliere l’espettorato, per facilitare il deflusso delle secrezioni in trachea;
  • con ripetuti e profondi colpi di tosse, espettorare in un contenitore sterile (non aprire prima dell’uso per evitare contaminazioni);
  • chiudere il contenitore avvitando a fondo il tappo: assicurarsi che, capovolgendo il contenitore, non fuoriesca materiale, ed eventualmente riavvitare nuovamente a fondo;
  • Consegnare il campione in Laboratorio nel minor tempo possibile

In soggetti con difficoltà a raccogliere l'espettorato, si consiglia, nei due giorni precedenti l'esame, la somministrazione di mucolitici o espettoranti. 

Curva glicemica

La curva glicemica è un test clinico effettuato per valutare il metabolismo dei carboidrati e individuarne le alterazioni. Definita anche OGTT (dall'inglese “Oral Glucose Tolerance Test”), la curva glicemica misura la concentrazione degli zuccheri nel sangue, prima e dopo la somministrazione orale di una certa quantità di soluzione zuccherina. La curva glicemica è utile per la diagnosi del diabete mellito e si effettua, di solito, quando la glicemia a digiuno si rivela ripetutamente compresa tra 110 e 126 mg/dl. E' un esame che misura i valori della glicemia con un prelievo eseguito a digiuno e due ore dopo l'assunzione di una soluzione glucosata per via orale. Il test della curva glicemica è utilizzato anche in gravidanza per lo screening del diabete gestazionale, una condizione che è importante tenere sotto controllo per la salute della madre e del nascituro. La curva glicemica è un test che si esegue per capire se la concentrazione di glucosio nel sangue rientra nell'intervallo di normalità. Pertanto, l'esame risulta utile per lo screening e la diagnosi di diabete e prediabete, oltre a consentire il monitoraggio di pazienti che presentano alte (iperglicemia) o basse concentrazioni (ipoglicemia) di glucosio nel sangue. Il test di tolleranza a carico orale di glucosio si esegue spesso nelle donne in gravidanza, per rilevare l'eventuale presenza di diabete gestazionale. Nei tre giorni che precedono l'esame, il paziente deve assumere almeno 150 grammi di carboidrati al giorno e sospendere l'assunzione di farmaci che possono intervenire con il metabolismo glucidico. Al momento dell'esame, che viene generalmente eseguito al mattino, il paziente dev'essere a digiuno da 8-14 ore (l'acqua è consentita, ma non gli alcolici o le bevande zuccherate); non si procede se il valore di glicemia a digiuno è superiore a 126 mg/dl. Essendo necessarie più misurazioni a distanza di tempo, è importante restare a digiuno, senza fumare fino ai successivi prelievi, cercando di evitare di agitarsi. Il paziente si presenta a digiuno per essere sottoposto ad un primo prelievo di sangue. Dopo aver valutato l’idoneità del paziente all'esecuzione del test e previa sottoscrizione di consenso informato, si fa assumere al paziente una precisa quantità di glucosio liquido aromatizzato (gusto arancia) e vengono eseguiti i successivi prelievi nei tempi prescritti sulla ricetta del proprio medico curante.

 

 

 

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