Assunzione-Antibiotici - page 5

Bisogna terminare tutta la cura farmacologica.
Anche se ci si sente meglio, sospendendo
l'assunzione del medicinale, si potrebbe
sviluppare una resistenza agli antibiotici e/o una
ricaduta dei sintomi.
Inoltre, potrebbe presentarsi la possibilità di aver
bisogno di sottoporti a un secondo ciclo di
antibiotici.
Se si seguirà tutta la cura antibiotica, si darà
all'organismo il tempo sufficiente di sradicare dal
suo interno i batteri nocivi.
Quando si sospende prematuramente
l'assunzione di un antibiotico, c'è il rischio che
non tutti i batteri siano stati eliminati
completamente.
Quelli che sopravvivono sono più forti e,
pertanto, i più difficili da debellare.
Possono modificarsi o mutare, depotenziando
l'efficacia dell'antibiotico contro il nuovo ceppo.
La resistenza agli antibiotici è un problema serio,
ma un saggio uso degli antibiotici, come
prescritto dal medico, può aiutare a prevenirla.
Bisogna informare il medico se si soffre di
malattie epatiche o renali.
Il rene e il fegato sono gli organi che si occupano
di eliminare o filtrare gli antibiotici assunti dal
corpo.
In questi casi, è necessario regolare la posologia
in modo da controbilanciare eventuali disfunzioni
organiche.
Bisogna mettere al corrente il medico se si è in
stato di gravidanza o se si sta allattando.
In questi casi, alcuni antibiotici vanno evitati
assolutamente.
Altri possono essere assunti in certe dosi,
durante particolari fasi della gestazione o per un
determinato periodo di tempo.
Pressappoco quasi tutte le molecole dei farmaci
passano nel latte materno tramite il torrente
ematico, ma alcuni antibiotici vanno a
concentrarsi all'interno del latte prodotto dalle
ghiandole mammarie.
Il medico saprà prescrivere un medicinale che
non comporti rischi.
Potrebbe consigliare di tirare il latte e buttarlo in
determinati momenti della giornata, a seconda
della posologia prevista per l'antibiotico che si
deve prendere.
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