Assunzione-Antibiotici - page 8

RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI, ANTIBIOGRAMMA
Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus;
tipiche infezioni virali sono il raffreddore,
l'influenza, la laringite, le bronchiti, il croup e la
maggior parte dei mal di gola (faringiti).
Usare gli antibiotici quando non sono necessari
(per esempio per il raffreddore o l'influenza) può
portare allo sviluppo di antibioticoresistenza (i
batteri sono "antibiotico-resistenti" quando non
possono essere uccisi dall'antibiotico).
E' il batterio ad essere resistente all'antibiotico,
non l'individuo.
Pertanto anche se non sono stati mai utilizzati
antibiotici si possono sviluppare infezioni causate
da batteri antibiotico-resistenti.
Per prevenire la comparsa di resistenza agli
antibiotici è fondamentale portare a termine la
terapia prescritta dal medico anche se ci si sente
meglio.
L’antibiogramma (ABG) è un esame eseguito in
vitro che permette di valutare se un batterio è
sensibile ad un determinato antibiotico.
Se da una parte l’antibiogramma è poco
utilizzato per la scelta del farmaco nelle infezioni
comuni (faringite, tosse, congiuntivite), dato il
costo e i tempi dell’esame, dall’altra è una
procedura comune e fondamentale nelle infezioni
nosocomiali (Pseudomonas aeruginosa,
Staphylococcus aureus, Enterococcus) e nella
terapia di uretriti, cistiti, gastroenteriti,
meningiti, polmoniti e in tutte le malattie
ricorrenti (eradicazione incompleta del batterio).
Sfruttato prevalentemente a livello sanitario,
l'antibiogramma viene tradizionalmente condotto
su campioni di colonie batteriche derivate da
unità prelevate tramite tampone faringeo,
uretrale, rettale o vaginale, o isolate da campioni
di feci, urine o escreato.
L'antibiogramma è divenuto oggi un esame
essenziale, data l'ormai vasta diffusione del
fenomeno della farmaco-resistenza.
Scegliere un antibiotico sbagliato o ricorrere ad
un farmaco a largo spettro per evitare questa
procedura, può infatti selezionare i ceppi batterici
resistenti all'azione degli stessi.
Tale capacità è originariamente acquisita per
mutazioni spontanee, e successivamente
trasmessa ad altri batteri.
Non è quindi un caso che la scoperta e l'impiego
clinico di molti antibiotici sia andata di pari passo
con la comparsa di batteri resistenti alla loro
azione.
Colpa di un uso inappropriato ed esagerato di
questi farmaci, ad esempio per curare infezioni
virali nei confronti delle quali si rivelano del tutto
inutili.
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